Unica e le nanotecnologie

l’infinitamente piccolo per grandi obbiettivi….

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Possiamo senza dubbio affermare di essere i primi ad avere applicato una nanotecnologia ad un mangime per l’ornitologia professionale:

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……qualche tempo fa, per fortuna o per destino, un amico enologo mi parla delle nanotecnologie applicate al suo campo professionale, mi porta ad esempio una tecnologia in uso sperimentale per l’abbattimento della carica batterica degli ambienti dove vengono munte le vacche, infatti tanto più è bassa tale carica nel latte, tanto più e pregiato e pagato il latte stesso.

Per ovvi motivi ci teniamo per noi la spiegazione tecnica, ma posso garantirvi che per settimane ci siamo interrogati sulla possibilità di sfruttare spore di lieviti, enzimi e batteri buoni, per il nostro scopo, ossia ottenere un mangime con qualcosa in più, qualcosa che va oltre la formulazione equilibrata, l’ottima appetibilità, l’indiscutibile qualità delle materie prime (fino qua ci siamo già).

Sviluppiamo una teoria, cerchiamo di dimostrarne l’efficacia….etc..etc..dopo i primi test capiamo subito di essere nella strada giusta, dei tecnici del settore nanotecnologico affinano le cose e tiriamo dritti verso una nuova era!

Volendo essere pragmatici le cose stanno cosi: cambiando la polarità di alcuni elementi e inserendo dei microorganismi “buoni”in grado di proliferare e colonizzare i verdi pascoli del tratto intestinale degli uccelli (dove sono presenti l’80% delle difese immunitarie) coccidi, micobatteri, megabatteriosi & CO. come in un microscopico tetris non trovano libertà d’azione e spazio vitale per accasarsi.

Può sembrare fantascentifico, ma un esempio pratico aiuterà di certo: un allevamento che usa il nostro sistema alimentare da poco più di un anno, fa fare da un noto veterinario aviare le analisi delle feci di tutti i soggetti, dopo i necessari tempi tecnici arrivano i risultati, TOTALE assenza di coccidi, parassiti e altrettanta assenza di megabatteri, vero problema dei moderni allevamenti, il veterinario afferma di “non aver mai visto dei risultati così”, e abbiamo anche la prova del nove, un verzellino fronte rossa, un fringuello e una ciuffolotta delle pinete invece, hanno parassitosi, coccidi e megabatteri, l’allevatore gli ha acquistati da pochi giorni, quindi non possono aver beneficiato di quanto sopra descritto. Per ciò che riguarda la polarità alterata dei nutrienti che transitano nel tratto intestinale, è un po come il funzionamento del sapone per le mani, infatti avendo una polarità differente da quella dei grassi il sapone fa si che si distacchino totalmente dalle mani stesse.Senza la giusta polarità molti patogeni non riescono ad insediarsi con successo.

L’argomento non è semplicissimo, e speriamo di essere stati sufficentemente esaustivi, siamo comunque a disposizione per ulteriori chiarimenti.